Barone Benedetto Guzzardi Moncada Politico-Patriota del Risorgimento- Scrittore
Benedetto Guzzardi Moncada uomo politio e patriota del periodo risorgimentale, definito anche "pensatore indipendente" perchè propugnatore di riforme che migliorassero le condizioni sociali della classe popolare, si batté con coraggio per l'unione della Sicilia all'Italia.
Discendente da due dei più nobili casati adornesi, i Guzzardi e i Moncada, nacque in Adernò il 23 febbraio 1841; iniziò i suoi primi studi nella scuola umanistica di Maria Santissima dei Rosario e li completò all'Università di Catania, nella Facoltà di giurisprudenza. A 21 anni sposò la baronessa di Centuripe Proserpina Stella.
Liberale e garibaldino, tra il 1856 e il 1859, ebbe il compito dal patriota Carlo Riccioli di segnalare al "Gruppo d'azione nazionale" di Catania i movimenti delle truppe borboniche nel territorio di Adernò. (1)
Il 17 maggio 1860, prima che i garibaldini entrassero nel paese, Benedetto Guzzardi con Francesco Sangiorgio Mazza, figlio dello storico, ed un certo Arcoria, issò la bandiera tricolore sul Castello Normanno e nel 1860 ebbe l'ordine dallo stesso Garibaldi, che si trovava in Aspromonte, di controllare le truppe presenti in Adernò.
Durante il colera del 1866 scrisse "Le cinque giornate di Adernò", in difesa della popolazione adornese contro le autorità locali; in questo opuscolo l'autore narra con minuzia di particolari l'intervento della Guardia Nazionale, l'opera pacificatrice di 200 volontari adornesi, alcuni episodi di violenze come il massacro della famiglia Crucillà e tanti altri eventi.
Allo scoppio della III guerra d'indipendenza si arruolò volontario nella legione San Marco e nel 1867 conobbe Giuseppe Mazzini, suo grande maestro, con il quale ebbe una lunga corrispondenza epistolare.
Il 10 gennaio 1868 fondò il "Circolo degli Onesti Operai di Adernò", ancora oggi aperto e frequentato in Piazza Umberto, dove si conserva una fotocopia della lettera che Mazzini, uscito dal carcere di Gaeta, in data 16-11-1870 gli inviò.
L'originale è misteriosamente scomparsa, ed è in possesso di persona estranea al sodalizio.
Gennaio 1868 è quella della fondazione ufficiale ma in effetti la Società fu costituita nel 1866 come è confermato anche dall'erogazione di un contributo di £. 382,50 annuo a favore del Circolo fatta dal COnsiglio comunale di Adernò con delibera del 12 maggio 1866.
Il "Circolo Operaio Barone Benedetto Guzzardì", aperto a tutti gli operai e alla nuova borghesia di tendenza repubblicana e filosabauda, si sciolse il 13 aprile 1913, ma si ricostituì pochi anni dopo, conservando lo stesso titolo e lo stesso statuto, compilato dal suo fondatore con scopi culturali e assistenziali: affratellare, istruire, ingentilire l'animo e i costumi dei soci, promuovere la previdenza e la cooperazione.
Esponente popolare, fu eletto consigliere nel nostro Comune dal 1864 al 1871. Lasciata la città di Adernò nel 1872, si trasferì a Catania e nel 1882-83 fu candidato nella lista del Partito Democratico per le elezioni nazionali, ma non venne eletto.
Pronunciò molti discorsi, specialmente a Catania, sugli ospizi e sugli ospedali per i poveri, a sostegno degli operai e dei proletari, contro i privilegi delle classi agiate, riscuotendo fra le masse e gli intellettuali ammirazione e stima.
Mori il 10 giugno 1884, a soli 43 anni, a Catania nella sua modesta casa di Via San Cristoforo per un cancro alla bocca.
Amando immensamente la patria, gli amici e rispettando anche gli avversari, il nostro concittadino lasciò ai posteri l’esempio della sua personalità onesta e di profonda fede repubblicana.
(1) - nella precedente versione era stata inserita la seguente frase:
Nel 1863 fu nominato Maggiore della Guardia Nazionale di Adernò, dove fondò nel 1866 una loggia massonica.
Su segnalazione del Sig. Rosario Guzzardi, si riporta quanto di seguito:
In relazione alla notizia da Voi pubblicata, relativa al Barone Benedetto Guzzardi Moncada, secondo la quale sarebbe stato nominato Maggiore della Guardia Nazionale nel 1863, mi permetto di consigliarVi la seguente correzione.
Ad essere nominato a tale incarico non fu Benedetto Guzzardi, bensì il mio bisnonno Francesco Guzzardi Stracuzzi, che faceva parte della medesima famiglia.
Di tale nomina è in mio possesso il decreto reale di nomina, nonché un registro su cui sono annotati i fatti più salienti del periodo.
Anche questo in mio possesso.
In quanto alla Loggia Massonica di cui ho l’elenco dei membri, si chiamava “I Figli dell’Etna”.
Rosario Guzzardi
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