Perdicaro Luigi Giornalista, archeologo e storico
Il Prof. Luigi Perdicaro, giornalista e storico, si adoperò intensamente mediante articoli, conferenze e un'appassionata attività archeologica per far conoscere e divulgare la civiltà antica della sua città natale.
Nato in Adernò verso il 1880/85, dal notaio Scipione Perdi caro, si laureò in
Lettere e insegnò dal 1911 al 1943 prima nella Scuola Media e poi come docente di latino e greco nel Liceo-Ginnasio "G. Verga" del paese.
Sposò Maria Tricomi e dal felice matrimonio nacquero tre figlie, Maria, Italia e Vittoria.
Il Prof. Luigi Perdicaro seppe inculcare ai suoi allievi l'amore per la patria, per la storia antica e l'archeologia adranita e il Prof Saro Franco, suo allievo, lo ricorda come" insegnante a volte rigoroso, ma mai cattivo, a volte fraterno".
Appassionato di archeologia, creò nell'Aula Magna del Liceo-Ginnasio "G. Verga" lffi " Museo Archeologico", dove gli alunni e i collaboratori portavano dei reperti, rinvenuti nel territorio circostante. Oggi, molte terrecotte del IV e del III sec. AC. e un elmo corinzio, sopravvissuti ai bombardamenti e alle razzie dei soldati inglesi durante la seconda guerra mondiale, sono conservati nel Museo Archeologico del Castello Normanno.
Alla morte del Rev. Prof Vincenzo Vinci, Sovrintendente alle antichità di Adernò, il Prof Luigi Perdi caro gli successe nella carica per la salvaguardia dei monumenti artistici del paese.
Convinto fascista e promotore della "raccolta dell'oro" per la Patria, organizzava delle conferenze fasciste nei Circoli di Adranò e stimolava anche gli alunni ad effettuare "comizi rionali" ogni sabato pomeriggio, ( sabato fascista). Fu sostenitore incrollabile dell'antico nome "Adranon" di Dionigi il Vecchio e portò avanti ,attraverso conferenze ed articoli ( scrisse nel "Giornale d'Italia" e fu corrispondente del "Touring club"),una campagna di sensibilizzazione delle autorità e del popolo per cambiare il nome del nostro paese da Adernò in Adrano, che si concluse nel 1928, quando l'Amministrazione comunale decise di avanzare la petizione a Roma
Il 27 giugno 1929, con 1m decreto personale di Mussolini, arrivò l'autorizzazione di ripristinare il vecchio nome di Adrano, dal dio greco Adranon, con grande gioia del popolo.
I! testo del decreto, fatto incidere dal Perdi caro e dal Podestà di quel tempo, il Cav. Ufficiale Pietro Ciancio, sull'architrave della porta destra del Palazzo Bianchi, nel 1945 fu cancelIato dal comitato antifascista adranita
Dopo la seconda guerra mondiale, nell'agosto del 1943, fu arrestato dagli AngloAmericani e rinchiuso nel campo di concentramento di Priolo.
Appena liberato, amareggiato per la condotta di alcuni concittadini marxisti,
abbandonò il suo amato paese e si stabilì a Catania., dove insegnò per alcuni anni al Liceo -Ginnasio. Morì a Catania nel 1960.
Non è possibile stabilire con esattezza quanto abbia scritto il Prof Perdi caro, perché la sua produzione letteraria fu in gran parte manoscritta o pubblicata in riviste storico-letterarie e politiche nazionali.
Si sono salvati alcuni suoi articoli pubblicati nel" Giornale d'Italia" e nello
"Annuuario scolastico del Liceo-Ginnasio G. Verga 1928/29".
Essi sono: "Ademò ha ripreso il suo vetusto, glòrioso nome di Adranoll, articolo pubblicato i120 agosto 1929 nel "Giornale d'Italia"; "Cenno storico sulla città di Adrano" e "Biografia di ex allievi morti in guerra", articoli pubblicati nello I"Annuario scolastico del R Liceo-Ginnasio G. Verga 1928/29". L'ultimo articolo raccoglie le biografie di Giovanni Alì, Michele Esposito, Alfredo lnsinga., Nunzio Inzerilli, Giannino e Salvatore Sangiorgio, ex liceali adraniti caduti nella guerra 1915-18.
Sempre nello stesso Annuario si trovano i due racconti "I cani di Adrano" e "La diavolata", presentati con il titolo "Principali tradizioni della città" e una
"Breve storia del R Liceo-Ginnasio", documentata con la citazione dei van
decreti del Ginnasio, del Magistrale e del Liceo adranita.
"I discorsi" storici e commemorativi sulla prima guerra mondiale, sulla cultura fascista., sulle vicende antiche di Adrano e della Sicilia., purtroppo non ci sono pervenuti,
La città di Adrano deve molto a questo suo illustre concittadino, il quale ha lottato perché il paese ritrovasse la sua vecchia denominazione, ha diffuso la sua storia e la sua civiltà e si è impegnato nella realizzazione di un Museo Archeologico, oggi gloria e vanto degli Adraniti.
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